venerdì 5 febbraio 2010

Universo in espansione ?

Si sta espandendo ? Se il “red shift” cosmologico viene correttamente interpretato parrebbe di si. La “recessione” delle galassie è un fenomeno dato per scontato, ma le osservazioni di Halton Arp dimostrano in maniera apparentemente inequivocabile che corpi celesti a diverso red shift e che, quindi, dovrebbero trovarsi a distanze e velocità, rispetto a noi, molto diverse tra loro, in realtà “interagiscono” come da documenti fotografici che evidenziano “ponti di materia” che collegano tali corpi.










Come è possibile, allora, che masse che dovrebbero avere età diverse rispetto al tempo “zero” dell’evento Big Bang, siano alla stessa distanza da noi che le osserviamo ? Molte sono le teorie che cercano di interpretare questi fenomeni, tra cui quella della “massa variabile”, ma il principio dell’evento iniziale mi pare venga ad essere messo in discussione. Forse occorre “derubricare” il BB a evento “locale” in un universo stazionario ?

Con riferimento alla seconda immagine, in un articolo di Bahcall et al. pubblicato nel 1992 "The near-ultraviolet spectrum of Markarian 205". si afferma che :“NGC 4319 assorbe parte della luce emessa da Mrk 205, proprio come ci si aspetterebbe se NGC 4319 fosse prospetticamente davanti a Mrk 205”
L'Abstract dell'articolo è il seguente:

"Riportiamo misurazioni dell’assorbimento e delle righe di emissione tra 1600 e 3200 A nello spettro del vicino AGN Markarian 205 (z = 0,071), che si trova ad una distanza proiettata di 3 kpc (H0 = 100 km / s) dal nucleo della vicina galassia a spirale barrata NGC 4319 (z = 0,0047). I risultati sono stati ottenuti utilizzando osservazioni ad alta risoluzione (R = 1300) con lo spettrografo Faint Object del HST. Vengono rilevati un totale di 15 righe di assorbimento, di cui 13 prodotte da gas galattico, e quattro righe di emissione AGN. Due delle righe di assorbimento, il doppietto di risonanaza Mg II, sono prodotte da gas nella galassia NGC 4319. Questa è la prima rilevazione di assorbimento dovuto a gas a causa in questo famosa coppia galassia-quasar ".

La logica e' la seguente : supponiamo di avere una galassia “A” e un quasar “B” che appaiono sovrapposti ma che hanno redshift differenti. La galassia ha z=0.1, il quasar z=0.2. La galassia a z=0.1 puo' produrre un assorbimento spettrale sulla radiazione che gli arriva dal quasar a z=0.2 piu' lontano. Cio' secondo la tesi che vuole il redshift legato, in maniera proporzionale, alla distanza dall’osservatore secondo la Legge di Hubble. I due oggetti sono vicini solo prospetticamente. Le linee di assorbimento hanno, appunto, il redshift di 0.1. Se trovassimo la situazione inversa, vale a dire che sia B ad imprimere linee di assorbimento, che pero' avranno redshift di 0.2, evidentemente la correlazione tra red shift e distanza sarebbe falsificata.
Finora si e' rinvenuto il primo caso, mai il secondo.

Il BB è una teoria "relativistica" che percorre "all'indietro" la storia dell'universo fino alla "singolarità" iniziale dove, matematicamente, "diverge" e non è "rinormalizzabile", ovvero gli infiniti asintotici delle soluzioni non sono eliminabili. Cio' accade perchè tale teoria, sottraendo spazio alla materia, costringe la curvatura dello spazio - tempo ad essere "assoluta" e non "relativa" e a svolgere un ruolo che non gli compete : spiegare la forza di gravità.

Ma torniamo alla recessione delle galassie e alla cosiddetta energia “oscura” quella, per intenderci, che servirebbe a fornire il campo di forza che potrebbe allontanare (o avvicinare) i corpi celesti. Einstein, nell’ipotesi di universo stazionario, la identifico’ nella costante cosmologica da lui stesso successivamente disconosciuta. Oggi si parla anche di energia “di punto zero” o energia specifica del vuoto per giustificare l'accelerazione relativa tra galassie.
L’obiettivo attuale della ricerca sperimentale è quello di confermare l’adattabilità della Relatività Generale alla Meccanica Quantistica tentando di rilevare i mediatori quantistici della forza di gravità (i gravitoni). Il problema è che la teoria gravitazionale della RG fu pensata per uno spazio – tempo continuo non quantizzato, quindi l’esistenza di quanti gravitazionali sarebbe una contraddizione intrinseca alla stessa natura dello spazio – tempo curvo responsabile del campo di accelerazione gravitazionale.

La teoria di Marius si propone di indagare su quale possa essere la reale natura fisica di questo “motore” dell’universo.

Stefano Gusman.

1 commento:

  1. Bene.

    Forse le cose non stanno sempre come vogliono farci credere.

    Questo è ciò che penso io dell'argomento, in generale:

    http://rinabrundu.files.wordpress.com/2012/06/lavvocato-hubble-e-la-presunta-espansione-delluniverso.pdf

    http://www.altrogiornale.org/news.php?item.7836

    Saluti.

    Leonardo RUBINO.
    leonrubino@yahoo.it

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