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A proposito del post : Neutrini : molto rumore per nulla ? Giordano, il cui sito è
http://www.lafisica.info/
mi scrive :
Ciao Stefano il tuo post è utile per comprendere meglio il tempo come fatto fisico,
Però secondo il mio parere se l’esperimento eseguito sulla velocità dei neutrini risultasse  corretto  non penso proprio che si è fatto tanto rumore per nulla.
La relatività di Einstein oggi è considerata la teoria più valida per capire l’Universo, anzi viene usata anche nella meccanica quantistica dei campi.
Sono d’accordo con il Prof. Subir Sakar, docente di fisica delle particelle all' università di Oxford, quando dice questo risultato scombinerebbe la relazione di causalità: “ L'assunto che la causa non possa arrivare dopo l'effetto è assolutamente fondamentale per la nostra concezione di Universo: se salta siamo veramente nei guai”
Onestamente non riesco a capire il tuo doppio salto con giravolta della logica nello spiegare il tempo. Prima tu giustamente affermi che il tempo è stato considerato dall’uomo in modo erroneo per questo dici:  “Uno dei piu’ grandi errori della fisica teorica, infatti, è stato quello di considerare il tempo una grandezza fisica “reale” e non la semplice percezione/misurazione di variazioni di stato della materia da parte dell’uomo. Cio’ ha portato erroneamente a credere che il tempo potesse essere “strapazzato” (contratto o dilatato) come se fosse un pezzo di materia. E si che riesce difficile immaginare di poter contrarre o dilatare una lunghezza e, quindi, una distanza tra punti materiali (che, peraltro, esistono solo nella teoria matematico –geometrica e non nella realtà fisica) senza che questa successione di “non punti” sia a sua volta materia, ma il tempo proprio no…è”
Dopo però affermi che si deve considerare il tempo:   “un’astrazione, un concetto mentale, peraltro soggettivo o, per dirla alla Einstein, relativo. L’intera struttura dello spazio-tempo è una semplice astrazione matematica e non una realtà fisica. Cio’ che esiste realmente è solo materia in cui il nesso causa effetto degli eventi è preservato dall’essere tale materia un "continuo" fisico a-temporale. Gli esperimenti “entanglement” svolti negli anni 80 da Alain Aspect accreditano fortemente tale ipotesi”
Secondo il mio parere  il tempo non è relativo al fatto perché questo non è allungabile, come non è un’astrazione matematica cioè non è reale secondo il tuo parere, noi viviamo il nostro tempo e moriamo soffrendo, non siamo proiezioni di un film,
L’unico errore (o uno dei pochi) di Einstein è stato quello di considerare il tempo relativo, noi come osservatori misuriamo solo un tempo parziale del fatto.
Avere un solo tempo di riferimento nell'Universo è impossibile, ma non dobbiamo mai fare l'errore di confondere il TEMPO (il Tempo assoluto), con il tempo che noi percepiamo di un evento, perché il tempo da noi misurato nell'evento anche se corretto è solo una visione personale quindi “parziale” non relativistico e può essere interpretato o visto diversamente da un altro osservatore, questi però rimangono semplici punti di vista, questo non giustifica la teoria della relatività per ipotizzare un rallentamento del TEMPO, quindi dobbiamo sapere che il nostro tempo è parziale ma corretto solo per noi che siamo l'osservatore, però quel tempo da noi misurato "Entra" perfettamente nel TEMPO Universale.
Per capire meglio ti faccio un esempio, il Tempo lo possiamo accostare al paesaggio della campagna Toscana, lui può essere visto da un numero infinito di angolazioni, da destra, da sinistra, dall'alto, dal basso da vicino o da lontano, all'osservatore darà sempre una visione diversa mai eguale però noi sappiamo molto bene che la campagna toscana quella reale o “assoluta” non ha mai subito modifiche, è solo la nostra visione ad essere parziale non relativa, è la nostra visione a farci percepire questa diversità, ma lei si rivelerà sempre infondata, perché il paesaggio nella sua interezza è sempre uguale rimanendo assoluto da tutte le angolazioni, coincidendo però sempre con tutte le nostre visioni parziali.
Per questo è corretto per acquisire i dati e confrontarli, utilizzare la trasformazione matematica di Lorentz, tutti questi tempi parziali però sono conformi al Tempo considerato assoluto.
Quello che ti voglio dimostrare che le formule matematiche della relatività sono corrette (per questo ancora oggi vengono usate) ma sono interpretate male considerando il tempo modificabile.
Come prova del nove di quello che dico, pensa all’effetto doppler relativistico o all’inerzia della massa considerati giustamente dalla relatività, questi due fatti se ci pensi bene rispondono appieno all’aumento dell’energia di una particella con massa con l’aumento di velocità.
Ma se i due fatti (effetto doppler e inerzia della massa) rispondono appieno cioè danno il risultato corretto dell’energia, come è possibile che ci sia anche un rallentamento del tempo di pari valore nell’equazione, noi abbiamo già avuto una risposta all’aumento di velocità non possiamo avere un ulteriore risultato questo sarebbe sbagliato o è solo nella nostra mente.
Il rallentamento del tempo viene preso e messo a priori (cioè come postulato o meglio viene inserito come soluzione preconfezionata al posto dell’energia utilizzando la stessa formula), dato che la formula per conoscere l’energia con la trasformazione di Lorentz è corretta nel merito e ci dà un risultato valido, si è pensato di utilizzarla a conferma del rallentamento del tempo, questo però è solo affermato come postulato.
Ma confermare un postulato sbagliato con una formula corretta utilizzata per conoscere l’energia, è sbagliato nel merito e nel metodo (questo in matematica non dovrebbe essere permesso).
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Scusami per il lungo commento
Buona conoscenza a tutti.


Giordano

La discussione è in corso qui :
http://www.lafisica.info/blog/index.php?id=jp2 



Steve Jobs lo ha insegnato ; la condivisione delle informazioni ha definitivamente infranto le barriere dello "scientismo" oracolare e autoreferenziale. 
Con molto piacere pubblico, pertanto, la mail inviatami da Nicola Vincenzoni.


Gentile Stefano Gusman,
 

sono Nicola Vincenzoni, mi occupo di comunicazione nel dipartimento 
italiano di ResearchGate.
Non so se conosce il nostro sito: ResearchGate è il più grande social 
network mondiale per ricercatori  scientifici, che ha da poco superato 
un milione di utenti in 192 paesi.

La contatto perché ora ci stiamo occupando di promuovere RG -già molto 
utilizzato in area anglosassone - in Italia. Conosciamo e appreziamo 
il suo blog e pensiamo che potrebbe essere un ottimo canale per farci 
conoscere. Le mando maggiori informazioni su RG e, nel caso le 
sembrasse interessante, saremmo grati se potesse mettere sul suo sito 
un link o un nostro banner, o nel migliore dei casi menzionarci in un 
suo post.

ResearchGate, che è completamente gratuito, offre ai ricercatori 
diversi strumenti di condivisione strutturandosi principalmente in 
quattro sezioni:
"Publications" per caricare papers e articoli in modalità Open Acces; 
"Topics", ovvero dei forum aperti con focus su argomenti specifici; 
"Conferences" per promuovere conferenze ed eventi di carattere 
scientifico; e "Jobs", una bacheca annunci per borse di studio, 
dottorati o lavori specialistici.

Questo il link al sito:

www.researchgate.net