Per quanto sopra tutti gli effetti di curvatura dello spazio - tempo tra due
sistemi di riferimento distinti e non inerziali in moto relativo uno rispetto
al'altro si manifestano e sono osservabili solo dall’uno nell’altro e viceversa.
In RG la forza di gravità dipende dall'accelerazione
indotta in una massa dalla curvatura dello spazio – tempo circostante generata
da un'altra massa. Il peso della massa in caduta libera sarebbe, quindi, una
forza apparente di origine elettromagnetica (repulsiva tra nubi elettroniche)
dovuta all'opposizione di una superficie a tale moto. Quindi anche il peso di
un uomo sulla terra sarebbe dovuto a questa accelerazione (potenziale) indotta
dalla curvatura prodotta nello S – T dal centro di massa della terra. Ma si è
detto che la curvatura si manifesta solo tra sistemi non inerziali in moto
relativo l'uno rispetto all'altro quindi, in realta', per la stessa RG noi
non dovremmo avvertire alcun peso. In un sistema di riferimento stazionario
rispetto al centro di massa della terra, quale quello solidale a un uomo con i
piedi ben piantati per terra, non esiste alcuna traiettoria cinematica e,
quindi, nessuna derivata prima e seconda. L'accelerazione viene aggiunta in un
secondo momento sulla base di un presunto moto (potenziale) di caduta libera,
ma si tratta di un mero artificio matematico che vale quanto la Legge di Newton che, forse,
applicando il teorema del guscio
sferico spiega anche meglio come si sviluppa la gravita' all'interno della
superficie terrestre e perché al centro della terra essa valga zero.
Come gia’ detto La Relatività Generale descrive l'interazione gravitazionale non più come azione a distanza fra corpi massivi, come era nella teoria newtoniana, ma come effetto di una legge fisica che lega distribuzione e flusso nello spazio-tempo di massa, energia e impulso con la geometria (più specificamente, con la curvatura) dello spazio-tempo medesimo.
Come gia’ detto La Relatività Generale descrive l'interazione gravitazionale non più come azione a distanza fra corpi massivi, come era nella teoria newtoniana, ma come effetto di una legge fisica che lega distribuzione e flusso nello spazio-tempo di massa, energia e impulso con la geometria (più specificamente, con la curvatura) dello spazio-tempo medesimo.
La geometria dello spazio-tempo, in
particolare, determina quali sistemi di riferimento siano inerziali: sono
quelli associati a osservatori in caduta libera, che si muovono lungo
traiettorie geodetiche dello spazio-tempo. La forza peso risulta in questo modo
una forza apparente osservata nei riferimenti non inerziali.
Il
Principio di Equivalenza afferma : la massa inerziale e la massa gravitazionale di
un corpo hanno lo stesso valore. Questa uguaglianza è un fatto
sperimentale che non discende da alcun principio della fisica classica ; i
ruoli di queste due quantità sono infatti ben diversi: la massa inerziale
misura quanto il corpo si opponga all'applicazione di una forza, come enunciato
dal secondo principio della dinamica. La massa gravitazionale misura invece la
capacità di un corpo di attrarne un altro secondo la Legge della Gravitazione
Universale. Il fatto che queste due quantità risultino sperimentalmente
coincidere implica il fatto, osservato già da Galileo intorno al 1590, che la
traiettoria di un corpo in caduta libera non dipende dalle proprietà del corpo.
Einstein formulo’ il seguente esperimento mentale. Si consideri un osservatore
situato all'interno di una stanza chiusa. Se la stanza è poggiata sulla
superficie terrestre, l'osservatore percepisce una forza verso il basso dovuta
alla gravità: lanciando una palla in terra potrà misurarne l'entità. Se la
stanza è invece nello spazio, lontana da campi gravitazionali, contenuta in un
razzo che sta accelerando verso l'alto, l'osservatore percepisce anche in
questo caso una forza verso il basso: questa forza, dovuta all'inerzia del suo
corpo, è la stessa forza che percepiamo normalmente alla partenza e all'arrivo
in un ascensore. L'uguaglianza mi = mg ha come conseguenza il fatto seguente:
l'osservatore non può in alcun modo capire se l'accelerazione che sente sia dovuta
ad un campo gravitazionale o ad un'accelerazione. Analogamente, se la stanza è
in caduta libera
verso (ad esempio) la Terra,
l'osservatore al suo interno non percepisce alcuna forza di gravità: se lascia
cadere una moneta, osserva che questa non cade al suolo ma resta sospesa a
mezz'aria. L'osservatore non ha nessuno strumento per capire se è in una zona
dell'universo senza campi gravitazionali, o se invece sta cadendo verso un
pianeta.
Vediamo la questione da un punto di vista piu’ strettamente matematico
Vediamo la questione da un punto di vista piu’ strettamente matematico
L'equazione di campo di Einstein descrive la curvatura dello spazio tempo, in funzione della densità di
materia, dell'energia e della pressione, rappresentate tramite il Tensore Stress– Energia T.
A sinistra compare il Tensore di curvatura di Ricci che misura la curvatura di una varietà riemanniana,ovvero di una varietà differenziabile su cui sono definite le nozioni di distanza, lunghezza, geodetica,area (o volume).
La nozione di varietà differenziabile è
una generalizzazione del concetto di curva e di superficie differenziabile in n dimensioni arbitrarie. Così come una curva differenziabile
è un oggetto che localmente assomiglia ad una retta, o una superficie
che localmente assomiglia ad un piano, una varietà n-dimensionale somiglierà
localmente ad uno spazio euclideo n-dimensionale. L'aggettivo
"differenziabile" indica il fatto che questa "somiglianza"
locale garantisce la possibilità di associare univocamente in ogni punto uno “spazio
tangente” della stessa dimensione della varietà (come ad esempio una retta
tangente a una curva o un piano tangente a una superficie).
Lo spazio tempo di Minkowski è lo spazio R^4 dotato
del tensore g che può essere riassunto
nella forma :
:
ds^2 = -c^2dt^2 +dx^2 +dy^2 +dz^2
Nell'equazione di campo a destra compare il Tensore Energia - Impulso, anche detto Tensore Energia Momento o Tensore Stress - Energia che descrive
il flusso di energia
e quantità di moto associate ad un campo
Il tensore energia impulso fornisce il flusso della quantità di moto attraverso una ipersuperficie.
In RG la quantità di moto è il quadrimpulso. In RS il quadrimpulso è la generalizzazione quadrivettoriale
della quantità di moto della meccanica classica, cioè
è un vettore dello spazio tempo quadrimensionale sempre tangente
alla linea di universo di una particella, cioè
tangente alla sua traiettoria nello spaziotempo.
In meccanica lagrangiana, ogni sistema
meccanico è caratterizzato da una lagrangiana che consente di descrivere il
moto del sistema per mezzo delle equazioni di Eulero - Lagrange, o del
Principio di Hamilton. Per il Principio Variazionale di Hamilton, l'evoluzione temporale di un sistema meccanico minimizza l'azione.
La sua lagrangiana si dimostra essere la differenza tra l'energia
cinetica e l'energia potenziale totale. Le equazioni di Eulero - Lagrange, per questa
differenza, equivalgono al secondo principio della dinamica.
Le componenti spaziali del tensore stress - energia sono quindi le componenti
tridimensionali dell'impulso classico, mentre la componente temporale è
l'energia divisa per la velocità della luce.
Il tensore è utilizzato per esprimere la
conservazione del quadrimpulso, fornita dall'equazione di continuità.
Il postulato del
moto di caduta libera è, quindi, un artificio volto a consentire la preventiva curvatura dello spazio - tempo e applicare il formalismo matematico che regge tutta la RG.
Per essere ancora piu' chiari : essendo la derivata di una funzione (e di derivate parziali ne compaiono negli operatori dell'equazione di campo di Einstein) il limite del rapporto incrementale al tendere a 0 dell'incremento, il postulato serve, appunto, a consentire l'esistenza di incrementi sulle traiettorie dello spazio - tempo, incrementi che, sicuramente, almeno nel caso della potenziale traiettoria di una massa posta sulla superficie terrestre, rispetto al centro di massa, non esistono.
Per essere ancora piu' chiari : essendo la derivata di una funzione (e di derivate parziali ne compaiono negli operatori dell'equazione di campo di Einstein) il limite del rapporto incrementale al tendere a 0 dell'incremento, il postulato serve, appunto, a consentire l'esistenza di incrementi sulle traiettorie dello spazio - tempo, incrementi che, sicuramente, almeno nel caso della potenziale traiettoria di una massa posta sulla superficie terrestre, rispetto al centro di massa, non esistono.
In realtà in
assenza di campo gravitazionale, lo spazio-tempo non è curvo (è lo spazio-tempo
piatto di Minkowski) ; in esso possono essere scelti infiniti sistemi di
riferimento inerziali e fra di essi valgono la Relatività Speciale
e le trasformate di Lorentz. Un generico spazio curvo ha una proprietà molto
importante che lo raccorda, per così dire, al più familiare spazio piatto
euclideo. Per quanto esso possa essere incurvato, è sempre possibile
considerarne una porzione nella quale esso sia praticamente piatto. Si può
capire meglio il concetto considerando la superficie terrestre. Essa è uno
spazio (varietà) bidimensionale curvo in cui sono definibili coordinate
curvilinee quali la latitudine e la longitudine. In grande scala la curvatura
della superficie terrestre è ineliminabile e gli effetti di ciò sono ben
visibili a tutti. Per un muratore che sta costruendo una casa, invece, la
superficie terrestre è piatta ed egli non si pone neppure il problema. In ogni
spazio-tempo curvo è sempre possibile scegliere un sistema di coordinate
curvilinee rispetto alle quali lo spazio-tempo è localmente piatto ed inerziale
(spazio-tempo di Minkowski). Per fare questo è sufficiente immaginare un corpo
che cade liberamente in un campo gravitazionale. Rispetto a questo corpo gli
altri corpi liberi che cadono con lui, per un tempo limitato, appaiono
soddisfare la legge d'inerzia. Quelli fermi permangono fermi, quelli in moto
uniforme permangono in tale moto. Rispetto a quel sistema di riferimento in
caduta per un breve tempo, lo spazio-tempo è quello piatto di Minkowski . Hanno
esperienza di ciò gli astronauti quando sono parcheggiati in orbite terrestri
stazionarie (in effetti è come se cadessero liberamente). All'interno delle
loro navicelle essi esperimentano la gravità zero. Qui sulla terra è possibile
verificare quanto detto per breve tempo quando, per esempio, un aereo prende un
vuoto d'aria o in certi giochi al lunapark. Il fatto che lo spazio-tempo sia
incurvato dalle masse che vi creano il campo gravitazionale è un concetto al di
fuori dell'esperienza comune. In uno spazio curvo non valgono le regole e le
proprietà della geometria euclidea, che è la geometria della nostra vita
quotidiana. Per chiarire meglio questo concetto consideriamo un sistema di
riferimento inerziale K ed un sistema di riferimento K' non inerziale in
rotazione uniforme rispetto a K. Consideriamo anche una circonferenza solidale
con K :
Rispetto a K il rapporto fra la circonferenza in quiete ed il suo
diametro è π. Rispetto a K' che ruota in senso antiorario la circonferenza
viene vista ruotare in senso orario. Ogni piccolo segmento della circonferenza
viene visto da K' muoversi con una certa velocità v. In un certo istante ogni
piccolo segmento di cui è formata la circonferenza viene visto contrarsi
rispetto a K' secondo la legge della contrazione di Lorentz per cui il rapporto
fra circonferenza e diametro è, rispetto a K', diverso da π (il diametro non subisce
la contrazione di Lorentz perchè non si muove rispetto a K' nel senso della sua
lunghezza).
Con questo semplice esempio si dimostra che lo spazio rispetto ad un sistema di riferimento accelerato non è piatto ma è curvo, in quanto non valgono più le regole della geometria euclidea e se diamo per buona l'affermazione : "in fisica è reale cio’ che è misurabile" ne deriverebbe che la dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze sarebbero effettive (o, il che è equivalente, assolute) e, quindi, si puo’ affermare che poichè un campo gravitazionale è equivalente a un sistema di riferimento accelerato, lo spazio-tempo viene incurvato da un campo gravitazionale.
In realtà lo spazio - tempo è visto curvo da k, ma non si curva effettivamente....nel merito il paradosso del disco rigido.
Con questo semplice esempio si dimostra che lo spazio rispetto ad un sistema di riferimento accelerato non è piatto ma è curvo, in quanto non valgono più le regole della geometria euclidea e se diamo per buona l'affermazione : "in fisica è reale cio’ che è misurabile" ne deriverebbe che la dilatazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze sarebbero effettive (o, il che è equivalente, assolute) e, quindi, si puo’ affermare che poichè un campo gravitazionale è equivalente a un sistema di riferimento accelerato, lo spazio-tempo viene incurvato da un campo gravitazionale.
In realtà lo spazio - tempo è visto curvo da k, ma non si curva effettivamente....nel merito il paradosso del disco rigido.
Nell’esperimento Hafele – Keating, alcuni
orologi atomici posti in volo attorno alla terra su aeroplani rimasero desincronizzati
rispetto a identici orologi a terra in quanto, evidentemente, accumularono
un ritardo nelle fasi di moto lineare in cui valeva la RS rispetto a quelli fissi a
terra e lo conservarono in fase di atterraggio quando la RS non era piu' applicabile. In
MT cio' viene interpretato con l'esistenza di un sistema di riferimento
assoluto per il tempo. NB : Lo stesso ragionamento non vale per le lunghezze
perchè non c'è alcuna fase di accumulo, ma soltanto la contrazione misurata dal
sistema di riferimento a terra.
La possibile esistenza di un sistema di
riferimento assoluto per il tempo potrebbe essere dimostrata sperimentalemente
dalla presenza di effetti non relativi, ma intrinsechi a un sistema di
riferimento non inerziale in prolungato moto di caduta libera verso un centro
di massa attrattore in grado di generare un forte gradiente di curvatura dello
S – T (per es. una stella a neutroni), con un orologio al cesio che misurasse
il tempo di decadimento di un atomo radioattivo e lo confrontasse quello
teorico che si sarebbe misurato in caso il sistema di riferimento fosse stato stazionario.
In definitiva nella MT si conclude che poiche' la forza peso (ovvero, piu’ genericamente, la gravità), non è una forza attrattiva e non dipende dalla curvatura dello S – T, essa non puo’ che essere una forza attiva di natura compressiva (con tanto di modulo, verso e punto di applicazione), generata da un campo gravitazionale dinamico e non statico.
Stefano Gusman